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 NEWS -  01/07/2013
A PRESTO...
[ ROMA ]

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  Rassegna Stampa  -  www.aftersix.it
 
data di pubblicazione:  
14/01/2010
nome della produzione:  
UNA VOLTA NELLA VITA
titolo articolo:  
Una volta nella vita
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“… Cominciamo bene!”, ecco cosa vien voglia di esclamare appena si apre il sipario. Siamo in un obitorio e 4 figure coperte dal tradizionale lenzuolo bianco si parano davanti. Ma… c’è un ma. Come in tutte le storie che si rispettino, c’è un ma. E qui ha la forma di un piede fuori dal lenzuolo, con un bel cartellino attaccato al “pollicione” . E’ il primo elemento di “dubbio” per gli sventurati che, risvegliandosi, stentano a credere di essere in un obitorio e , soprattutto, di essere morti. Un malvivente da 4 soldi, un bancario classista ed estremamente tronfio del suo verbo, una tipetta tutto pepe dal viso d’angelo e un finto (vero?) mago siciliano: quattro vite (morti?), quattro modi differenti di affrontare le proprie paure che necessariamente si confrontanto, si scontrano, si “graffiano” e si “abbracciano”. Il risultato è straordinariamente piacevole. Dovuto al giusto equilibrio tra risata e commozione. Si ride dei difetti, delle imperfezioni, anche delle sventure. Si ride della vita e della morte. Ci si intenerisce per le verità nascoste, per le debolezze che prepotenti vengono fuori, per le solitudini che si confessano. Come non innamorarsi, come non “tifare” per questi quattro sventurati a nudo (sotto le lenzuola!) davanti a noi. Così come non si può non “tifare” per il portantino, quinto sventurato, diventato arraffone e ladro da obitorio per soddisfare le richieste sempre più assurde di una famiglia affamata di lusso, in continuo contatto telefonico. Il finto (vero?) mago, Marco Cavallaro, degno rappresentante della comicità siciliana (non sta a me tesserne le lodi, del resto è stato insignito del premio Charlot Giovani, ma il rimando ai “grandi” è spontaneo, ve ne accorgerete) dà alle risate un valore in più.