Sotto la direzione registica di Felice della Corte si sono intraprendentemente destreggiati i magnifici cinque attori che hanno onorato il palcoscenico del Derby colorando nel giusto modo un testo fantasiosamente scritto da Giovanni Clementi. Gli interpreti, accuratamente voluti, si sposavano perfettamente alle scelte registiche ed alle caratteristiche dei personaggi che avrebbero dovuto prendere vita su un palco volutamente scarno di scenografia, scelta che è spesso dovuta ad attori che riescono ad incentrare l’attenzione sulle personali capacità interpretative e di intrattenimento. Nella fascinosa ed intima atmosfera, la bizzarra rappresentazione prende vita con i quattro attori precariamente adagiati su dei tavoli che stanno a rappresentare dei lettini di un macabro obitorio, che grazie alla leggerezza col quale viene rappresentato non fa soffrire la pesantezza di quel triste luogo. Anzi, con le loro movenze grottesche ed il loro impacciato modo di scoprirsi completamente nudi sotto delle semplicissime lenzuola, introduce in maniera secca e decisa le linee estremamente comiche dello spettacolo. A tagliare il nastro del testo è Andrea Pirolli che, con la sua stazza tutt’altro che imponente, regala l’anima ad una macchietta romana che immediatamente detta i ritmi alti e, duettando con il meticoloso e logorroico banchiere interpretato da Alfonso Liguori, arrivano le prime calde approvazioni dei più di 300 spettatori presenti in sala. I due vivono in scena dei contrasti caratteriali che sconvolgono il quieto sonno di un mago siciliano nascosto sotto il terzo dei quattro lenzuoli adagiati sui tavoli. Attirando l’attenzione su di se con stratagemmi, spesso legati alla capacità improvvisativa, il navigato cabarettista Marco Cavallaro si svela, da sotto lo stratagemma scenico, regalando dei saggi di mimica facciale strepitosi. Il ritmo della rappresentazione incalza ed il succedersi delle risate si intreccia tra i contrasti caratteriali dei tre attori e le cadenze totalmente dissonanti degli stessi; i quali sì, vivono a Roma, ma rivestono cariche sociali così diverse, che già il pensare di poter sentire colloquiare un piccolo fallito rapinatore romano, un banchiere logorroico falso Marxista e un mago da quattro soldi siciliano, permette al nostro lettore di mettere un piede all’interno del Derby e solo per un attimo sorridere. Pagando il biglietto si godrà per molto più di un attimo!! A questa già esilarante situazione si aggiungeranno le urla stridule e le follie maniacali di una bravissima Lenni Lippi che ha l’onere e l’onore di essere l’unica donna in scena. Il cast si completerà con l’entrata di Ignazio Raso, nel difficile ruolo di portantino disperato. I momenti vissuti in platea sono stati testimoni di una serata dove hanno fatto da padroni l’intesa attoriale, la ritmica e l’incalzare delle trovate sceniche che legano i vari tratti della rappresentazione che a volte si trova ella stessa a godere della partecipazione attiva del pubblico. Hanno potuto apprezzare le “fatiche” sceniche di questo scoppiettante spettacolo nelle città di Napoli, Roma e Torino. Per seguire l’instancabile tournée dei simpaticissimi e disponibili attori, consultate il sito www.esagera.com. di Antonio Provitina